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I Contain Multitudes

Immagine del redattore: Alberto CagninAlberto Cagnin

Quando Bob Dylan entra in studio di registrazione, cosa che storicamente non ama tanto fare, porta canzoni per il disco, ma continua anche a creare, a scrivere, a suonare e a registrare. Spesso "lascia fuori" brani che poi ripropone più avanti negli anni. "I Contain Multitudes" è un brano di questo tipo, un "outtake", a mio parere di un disco del 2015 o 2016. La pubblicazione di "I Contain Multitudes" risale a venerdì 17 aprile 2020, un paio di settimane dopo la pubblicazione del clamoroso "Murder Most Foul", un altro outtake di sensazionale bellezza e durata. "I Contain Multitudes" è un brano ispirato a Song of Myself, 51, di Walt Whitman (1819-1892), eccolo: "The past and present wilt—I have fill'd them, emptied them. And proceed to fill my next fold of the future. Listener up there! what have you to confide to me? Look in my face while I snuff the sidle of evening, (Talk honestly, no one else hears you, and I stay only a minute longer.) Do I contradict myself? Very well then I contradict myself, (I am large, I contain multitudes.) I concentrate toward them that are nigh, I wait on the door-slab. Who has done his day's work? who will soonest be through with his supper? Who wishes to walk with me? Will you speak before I am gone? will you prove already too late?" Walt Whitman è un poeta che conosce l'uomo e le sue contraddizioni, uno che si deve ringraziare perché ci insegna ad essere grati alla vita se arriviamo alla consapevolezza che possiamo parlare contro (appunto, contraddire) noi stessi; dobbiamo essere grati alla vita se riusciamo a coltivare un sé aperto e libero, disponibile al cambiamento e non condizionato da fissità e rigidezza. Forse oggi abbiamo davvero bisogno di non rifugiarci in convinzioni e certezze che, a quanto è ormai dimostrato dai fatti, fanno vacillare i nostri equilibri individuali e sociali. Abbiamo bisogno di accettare e interloquire con le nostre contraddittorie moltitudini per ritrovare una sintesi, una via, una possibilità di rinascita. Grazie a Whitman, grazie a Dylan. Io ho tradotto/adattato il testo di quest'ultimo perché mi serve, mi fa bene, mi incoraggia a continuare questa ricerca di libertà e di movimento del pensiero. Che almeno il pensiero possa muoversi e sollevare questa nostra storia, veloce solo per le auto e il fast-food, ma non nei cambiamenti.


I Contain Multitudes - Io contengo moltitudini


Oggi, domani, e anche ieri

tutto svanisce, anche i tuoi fiori

marcami stretta, vado a Bali e sai che

diventerò pazzo se non vieni con me

mi sistemo i capelli, combatto inquietudini

io contengo moltitudini

Come il sig. Poe, ho un cuore parlante

Ho scheletri nel muro di un sacco di gente

Brinderò al vero e alle cose che diciamo

Brinderò all’uomo che ti ha detto “ti amo”

dipingo panorami, dipingo solitudini

io contengo moltitudini

Una Cadillac rossa e un baffo nero

anelli al dito splendenti davvero

dimmi che cosa succede, o che succederà?

metà della mia anima, te l’ho data già

rudere che se la spassa a tutte le latitudini

io contengo moltitudini


Sono come Anna Frank, come Indiana Jones

come quei ragazzacci dei Rolling Stones

raggiungo la fine o le estremità

Quando tutto è perduto scopri la verità

Come William Blake, canto l’esperienza

Non c’è da scusarsi posso fare anche senza

Tutto scorre in avanti ma senza velocità

Vivo nel viale della criminalità

consumo macchine veloci, e veloci cibi inutili

io contengo moltitudini


Rossi blu jeans, spacciatore di rose

le fanciulle carine, le regine e le pose

le regine e le pose e per tutti i flagelli

porto quattro pistole e due lunghi coltelli

sono un uomo contraddittorio, privo di consuetudini

Io contengo moltitudini

Vecchio lupo affamato, voglio mostrarti il mio cuore

ma non il cuore intero, solo la parte peggiore

ti venderò giù al fiume, ad un prezzo corretto

Che ti posso dire? La vita e la morte dormono nel mio stesso letto


Si alzi, signora, mi fan male i ginocchi

tenga le labbra lontane dai miei occhi

nella mia mente il percorso è segnato

E vedrà che l’amore non andrà perduto

suono Beethoven e di Chopin i preludi

io contengo moltitudini


trad./adattamento di Alberto Cagnin

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