GIORGIONE 1985-2025
- Alberto Cagnin
- 24 mag
- Tempo di lettura: 17 min
24 maggio 2025
Bassano del Grappa
Presidente Roberto Stocco's Palace


L'ultima luna - Lucio Dalla
La 7a luna, era quella del luna-park
Lo scimmione si aggirava, dalla giostra al bar
Mentre l'angelo di Dio bestemmiava
Facendo sforzi di petto
Grandi muscoli e poca carne
povero angelo benedetto
La 6a luna, era il cuore di un disgraziato
Che maledetto il giorno che era nato, ma rideva sempre
Da anni non vedeva le lenzuola
Con le mani con le mani sporche di carbone
Toccava il culo a una signora
E rideva e toccava, sembrava lui il padrone.
La 5a luna, fece paura a tutti
Era la testa di un signore, che con la morte vicino giocava a biliardino
Era grande ed elegante
Né giovane né vecchio, forse malato
Sicuramente era malato
Perché perdeva sangue, da un orecchio.
La 4a luna, era una fila di prigionieri
Che camminando, seguivano le rotaie del treno
Avevano i piedi insanguinati
E le mani e le mani, senza guanti
Ma non preoccupatevi il cielo è sereno
Oggi non ce ne sono più tanti.
La 3a luna, uscirono tutti per guardarla
Era così grande, che più di uno pensò al Padre Eterno
Sospesero i giochi e si spensero le luci
Cominciò l'inferno
La gente corse a casa perché per quella notte
Ritornò l'inverno.
La 2a luna , portò la disperazione tra gli zingari
Qualcuno addirittura, si amputò un dito
Andarono in banca a fare qualche operazione
Ma che confusione
La maggior parte prese cani e figli
E corse alla stazione.
L'ultima luna, la vide solo un bimbo appena nato
Aveva occhi tondi e neri e fondi, e non piangeva
Con grandi ali prese la luna tra le mani, tra le mani
E volò via e volò via, era l'uomo di domani
E volò via e volò via, era l'uomo di domani
E volò via e volò via, era l'uomo di domani
Worried Man Blues - Van Morrison
Train I ride is twenty one coaches long
Train I ride twenty one coaches long
Train I ride twenty one coaches long
One I love is on that train and gone
And it takes a worried man,
To sing a worried song
It takes a worried man,
To sing a worried song
Takes a worried man, sing a worried song
I'm worried now but I won't be worried long
Around my ankles, twenty one links of chain
Around my ankles, twenty one links of chain
Around my ankles, twenty one links of chain
On each one, there's engraved my name
Well it takes a worried man,
To sing a worried song
It takes a worried man,
To sing a worried song
It takes a worried man to sing a worried song
I'm worried now, baby, but I won't be worried long
Well I went across the river and I laid me down to sleep
I went across the river and I laid me down to sleep
Went across the river laid me down to sleep, when I woke up
There was shackles on my feet
Well I went across the river and I laid me down to sleep
I went across that river and I laid me down to sleep
I went, I went, I went across the river laid me down to sleep
When I woke, I woke up there was shackles on my feet
Well it takes a worried man,
To sing a worried song
It takes a worried man, To sing a worried song
It takes a worried man to sing a worried song
I'm worried now, baby, but I won't be worried long
Via con me - Paolo Conte

Via, via, vieni via con me
niente più ti lega a questi luoghi neanche questi fiori azzurri
Via, via,
neanche questo tempo grigio pieno di musiche
e di uomini che ti son piaciuti
It's wonderful, it's wonderful, it's wonderful,
good luck my baby
It's wonderful, it's wonderful, it's wonderful, I dream of you
Chips chips,
Da ci dudidù-cibù-cibubù,
Da ci dudidù-cibù-cibubù,
Da ci dudidù
Via, via,
vieni via con me
entra in questo amore buio
non perderti per niente al mondo
Via, via,
non perderti per niente al mondo
lo spettacolo d'arte varia,
di uno innamorato di te
It's wonderful, it's wonderful, it's wonderful,
good luck my baby
It's wonderful, it's wonderful, it's wonderful, I dream of you
Chips chips,
Da ci dudidù-cibù-cibubù,
Da ci dudidù-cibù-cibubù,
Da ci dudidù
Via, via,
vieni via con me
entra in questo amore buio pieno di uomini
Via, via, entra e fatti un bagno caldo
c’e un accappatoio azzurro
fuori piove è un mondo freddo
It's wonderful, it's wonderful, it's wonderful,
good luck my baby
It's wonderful, it's wonderful, it's wonderful, I dream of you
Chips chips,
Da ci dudidù-cibù-cibubù,
Da ci dudidù-cibù-cibubù,
Da ci dudidù
Il bandito e il campione - Francesco De Gregori
Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta
un'unica passione per la bicicletta
un incrocio di destini in una strana storia
di cui nei giorni nostri si è persa la memoria
una storia d'altri tempi, di prima del motore
quando si correva per rabbia o per amore
ma fra rabbia ed amore la distanza già cresce
e chi sarà il campione già si capisce.
Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede più Sante
è dietro a quella curva, è sempre più distante.
E dietro alla curva del tempo che vola
c'è Sante in bicicletta e in mano ha una pistola
se di notte è inseguito spara e centra ogni fanale
Sante il bandito ha una mira micidiale
e lo sanno le banche e lo sa la questura
Sante il bandito mette proprio paura
e non servono le taglie e non basta il coraggio
Sante il bandito è sempre in vantaggio.
Fu antica miseria o un torto subito
a fare del ragazzo un feroce bandito
ma al proprio destino nessuno gli sfugge
cercavi giustizia ma trovasti la Legge.
Ma un bravo poliziotto che sa fare il suo mestiere
sa che ogni uomo ha un vizio che lo farà cadere
e ti fece cadere la tua grande passione
di aspettare l'arrivo dell'amico campione
quel traguardo volante ti vide in manette
brillavano al sole come due biciclette
Sante Pollastri il tuo Giro è finito
e già si sussurra che qualcuno ha tradito.
Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede più Sante
è sempre più lontano, è sempre più distante
è sempre più lontano, è sempre più distante
è sempre più lontano, è sempre più distante
Bartali - Paolo Conte
za za ra zazzazarazazza za zarazza za za za zaz
Farà piacere un bel mazzo di rose
E anche il rumore che fa il cellophane
Ma una birra fa gola di più
In questo giorno appiccicoso di caucciù
Sono seduto in cima a un paracarro
E sto pensando agli affari miei
Tra una moto e l'altra c'è un silenzio
Che descriverti non saprei
Oh, quanta strada nei miei sandali
Quanta ne avrà fatta Bartali
Quel naso triste come una salita
Quegli occhi allegri da italiano in gita
E i francesi ci rispettano
Che le balle ancora gli girano
E tu mi fai, dobbiamo andare al cine
Vai al cinema vacci tu
za za ra zazzazarazazza za zarazza za za za zaz
È tutto un complesso di cose
Che fa sì che io mi fermi qui
Le donne a volte sì sono scontrose
O forse han voglia di far la pipì
E tramonta questo giorno in arancione
E si gonfia di ricordi che non sai
Mi piace restar qui sullo stradone
Impolverato, se tu vuoi andare, vai
E vai che io sto qui e aspetto Bartali
Scalpitando sui miei sandali
Da quella curva spunterà
Quel naso triste da italiano allegro
Tra i francesi che si incazzano
E i giornali che svolazzano
C'è un po' di vento, abbaia la campagna
E c'è una luna in fondo al blu
Ra tarataratarata Ratarataratarata Taratarata ra taratà Taratarata ratarata tatatata
Tra i francesi che si incazzano
E i giornali che svolazzano
E tu mi fai, dobbiamo andare al cine
Vai al cinema vacci tu
za za ra zaz zazarazaz za za zarazza za za za zaz
Figlio dei Beatles - Alberto Cagnin

Sono un figlio dei Beatles e dei Rolling Stones
Di Gianni Morandi e di Ron
Cresciuto a pallone e campi di periferia
Frequento la notte e ho voglia di andare via
Suonala ancora Sam quella vecchia canzone
Suonala per Mina e per Rita Pavone
Per Sergio Endrigo e Massimo Ranieri
Per i giovani di oggi e i ragazzi di ieri
Suona per Giorgia e la sua voce sognante
Anche fuori dal letto sarei un tenero amante
Suona per Iva e per Ornella Vanoni
Per le luci a San Siro e Roberto Vecchioni
Suonala per Lucio, dico Dalla e Battisti
Per i pezzi più allegri e tutti i frutti misti
Suonala per Dylan e le sue evoluzioni
Suona per Elisa e per Claudio Baglioni
Sono un figlio dei tempi e dei trilli di Chopin
Della dolce vita e di Jean Gabin
Di Paolo Conte e del Porfirio dadaista
Siamo stati a Sanremo ma nemmeno un’intervista
Parlami ancora Sam di quella canzone
Della malafemmena e di Carosone
Di Pino Daniele e di Edoardo Bennato
Di Teresa De Sio e Gerardina Trovato
Parlami del sound di Sergio Caputo
Degli arpeggi aperti di Fabio Concato
Parla di Carmen e del suo Narciso
Di Gaber Bollani e Fiordaliso
Parlami dei versi potenti della cura
Della tua felicità e della nostra paura
Di Cesare che aspetta perduto nella pioggia
E di quell’anello rimasto sulla spiaggia
Sono un figlio di Clapton e dei Dire Straits
Di Amy di Elton e di Steve Ray
Tom Petty è un folletto del mio pianoforte
E a Sheryl Crow ho fatto a lungo la corte
Lasciami viaggiare con Samuele Bersani
Con Daniele Silvestri e con Ivan Graziani
Sono un acrobata pigro e lo sai
Non so dire ‘per sempre’ e non so dire ‘mai’
Con Piero Ciampi e Franco Califano
Ho cantato i Dik Dik i Genesis e Al Bano
Faber scriveva di fiori e letame
Mentre io componevo “Vorrei essere un cane”
Ho ascoltato di tutto e ho imparato male
Soffrendo da anni di bulimia musicale
Vorace cliente di contraddizioni
non mi vendere niente acquisto solo canzoni
Sono un figlio di Sting e di Pat Metheny
Di Bruce, Van Morrison e di Guccini
Lontano parente dei Rumatera
Ho amato Baccini e Roma di sera
Sono un figlio dei Beatles e dei Rolling Stones
Di Gianni Morandi e di Ron
Cresciuto a pallone e scampoli di melodia
Frequento la notte e ho voglia di andare via
Arriva il sabato sera - Van Morrison (trad. BrentaBlues)
Non bevo, non fumo
non esco con nessuno
non spero, non ci conto
sto zitto si, ma fino a un certo punto
dico solo una preghiera
che arrivi il sabato sera
Solo sono, che frastuono
realtà virtuale
non c'è vita, né date
non abbiam pagato le rate
getta i dadi e spera
che arrivi il sabato sera
E intanto nelle televisioni
più politica che canzoni
trecento narrazioni - seicento opinioni
e poi chissà
Non ho lavoro, né una stanza
non vado mai in vacanza
zero concerti
zero concerti in vista
dico solo una preghiera
che arrivi il sabato sera
Sabato sera
E intanto nelle televisioni
più fenomeni che campioni
rozze speculazioni
che spreco di occasioni e poi chissà
Non fumo, non bevo
sta tranquillo me la cavo
non spero, non scherzo
non parlo fino a marzo
solo una preghiera
che arrivi il sabato sera
Non ho lavoro, né una stanza
non vado mai in vacanza
non c'è impasto, né posta nessuno show in vista
solo una preghiera
che arrivi il sabato sera
solo una preghiera
che arrivi il sabato sera
solo una preghiera
che arrivi il sabato sera
La leva calcistica della classe '68 - Francesco De Gregori

Sole sul tetto dei palazzi in costruzione
Sole che batte sul campo di pallone
E terra e polvere che tira vento
E poi magari piove
Nino cammina che sembra un uomo
Con le scarpette di gomma dura
Dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura
di sbagliare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari
Che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall'altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai
Di giocatori tristi che non hanno vinto mai
Ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
E adesso ridono dentro al bar
E sono innamorati da dieci anni
Con una donna che non hanno amato mai
Chissà quanti ne hai veduti
Chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento
L'allenatore sembrava contento
E allora mise il cuore dentro le scarpe
E corse più veloce del vento
Prese un pallone che sembrava stregato
Accanto al piede rimaneva incollato
Entrò nell'area tirò senza guardare
Ed il portiere lo fece passare
Ma Nino non aver paura
di tirare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari
Che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall'altruismo e dalla fantasia.
SOLO
Il ragazzo si farà
Anche se ha le spalle strette
Quest'altr'anno giocherà
Con la maglia numero 7
Hard Sun - Gordon Petersen

When I walk beside her, I am the better man
When I look to leave her, I always stagger back again
Once I built an ivory tower, so I could worship from above
When I climbed down to be set free, she took me in again
There's a big, a big hard sun
Beating on the big people
In the big hard world
When she comes to greet me she is mercy at my feet
And when I see her bitter charm, she just throws it back at me
Once I dug an early grave to find a better land
She just smiled and laughed at me, and took her blues back again
When I go to cross that river, she is comfort by my side
When I try to understand, she just opens up her hands
Once I stood to lose her when I saw what I had done
Bowed down and threw away the hours of her garden and her sun
So I tried to warn her, I turned to see her weep
40 days and 40 nights, and it's still coming down on me
There's a big, a big hard sun
Beating on the big peopleIn the big hard world
Oh, There's a big, a big hard sun
Beating on the big people
In the big hard world
Com'è profondo il mare - Lucio Dalla

Siamo noi, siamo in tanti, Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti, dei linotipisti
Siamo i gatti neri, siamo pessimisti, Siamo i cattivi pensieri
E non abbiamo da mangiare
Com'è profondo il mare, Com'è profondo il mare
Babbo, che eri un gran cacciatore, di quaglie e di fagiani
Caccia via queste mosche
Che non mi fanno dormire
Che mi fanno arrabbiare
Com'è profondo il mare, Com'è profondo il mare
È inutile, non c'è più lavoro, Non c'è più decoro
Dio o chi per lui, Sta cercando di dividerci
Di farci del male
di farci annegare
Com'è profondo il mare, Com'è profondo il mare
Con la forza di un ricatto, L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti, spalancò prigioni
Bloccò sei treni con relativi vagoni
Innalzò per un attimo il povero
A un ruolo difficile da mantenere
Poi lo lasciò cadere, a piangere e a urlare
Solo in mezzo al mare, Com'è profondo il mare
Poi da solo l'urlo diventò un tamburo
E il povero come un lampo nel cielo sicuro
Cominciò una guerra per conquistare, Quello scherzo di terra
Che il suo grande cuore doveva coltivare
Com'è profondo il mare, Com'è profondo il mare
Ma la terra gli fu portata via, Compresa quella rimasta addosso
Fu scaraventato in un palazzo, in un fosso
Non ricordo bene, Poi una storia di catene, bastonate
E chirurgia sperimentale
Com'è profondo il mare, Com'è profondo il mare
Intanto un mistico, forse un'aviatore, Inventò la commozione
Che rimise d'accordo tutti, I belli con i brutti
Con qualche danno per i brutti, Che si videro consegnare
Un pezzo di specchio, Così da potersi guardare
Com'è profondo il mare, Com'è profondo il mare
Frattanto i pesci, Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi, Al dramma collettivo di questo mondo
Che a loro indubbiamente doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare, Com'è profondo il mare
Nel loro grande mare, Com'è profondo il mare
È chiaro che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa è muto come un pesce
Anzi un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perché lo protegge il mare, Com'è profondo il mare
Certo, chi comanda, Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano, Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare, Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare, Così stanno piegando il mare
La confusione - Porfirio Rubirosa
Confondiamo il benessere, con la comodità
Confondiamo l’egoismo, con la libertà
Confondiamo l’idiozia, con la leggerezza
Confondiamo l’apparenza, con la bellezza
Confondiamo le emissioni, con l’inquinamento
Confondiamo un figlio, con un investimento
Ma una cosa è sacrosanta
Non confondiamo l’Inter, con l’Atalanta
Confondiamo Dio, con il caso
Confondiamo il bondage, con il sadomaso
Confondiamo la ricchezza, con il denaro
Confondiamo la pantera, col giaguaro
Confondiamo l’arte, con la moda
Il Dalai Lama confondiamo, con Maestro Yoda
Ma una cosa è condivisa
Non confondiamo l’Inter, con il Pisa
Confondiamo il gel, con la brillantina
Confondiamo il comunismo, con la Cina
Confondiamo la furbizia, con l’intelligenza
Confondiamo il coronavirus, con l’influenza
Confondiamo il fatto, con la notizia
Confondiamo la compagnia, con l’amicizia
Ma le cose siano intese
Non confondiamo Juve, ed Udinese
Ma ho come l’impressione
Che alla fine ci sguazziamo, nella confusione
Ma ho come l'impressione che la squadra più amata sia il Giorgione
Acrobati - Daniele Silvestri
Visto dall'oblò di questo aereo
Il mondo sembra bene organizzato
Dell'uomo cogli l'operato serio
Il tratto netto, duro ed ordinato
Reticoli di campi cesellati
Di cui non percepisci mai l'arsura
E specchi d'acqua poi, come diamanti
Quell'uomo ha regalato alla natura
Forse per darle una struttura
Per darle una struttura
Le strade che si inseguono impossibili
Dei popoli raccontano il cammino
Aggirano i più straordinari ostacoli
O basta non guardarle da vicino
E noi che siamo in mezzo a queste ali impavide
Non siamo niente o siamo tutto
Lasciarci trasportare è stato facile
Ma adesso ritornare giù non sembrerebbe giusto
Dovremmo resistere
Dovremmo insistere
E starcene ancora su
Se fosse possibile
Toccando le nuvole
O vivere altissimi
Come due acrobati
Sospesi
Non guardare giù, non so se c'è la rete
Il mondo da quassù sembra lontano e invece
Invece è un attimo e lo sai
Rifinirci dentro
E devo stare attento
A non sbagliare ancora
A non sbagliare ancora
A non sbagliare ancora
(A stare sospesi)
E c'è una strada sottilissima
Che non riesco più a vedere
Se continui ad aggrapparti rischiamo di cadere
Di cadere oppure fingere un'altra acrobazia
Questione di equilibrio
E l'equilibrio è una filosofia
Dovremmo resistere
Dovremmo insistere
E starcene ancora su
Se fosse possibile
Toccando le nuvole
O vivere altissimi
Come due acrobati
Sospesi
Il tempo
Non passa
Rallenta
Si ferma
È il vento
Che conta
Che canta
Disobbedire alla gravità
Non credo che sia grave
Non credo che sia grave
Non puoi chiamarla libertà
Finchè non rischi di cadere
Non rischi di cadere dall'alto
C'è sempre qualcuno che guarda
Guarda
El Passante - Alberto Cagnin
Se te 'ndavi a Tessera o a Sandonà
a tangensiae gera sempre intasà
ma pa ste feste sarà pronto el Passante
Basta trafico incidenti basta coe
Questi sarà i fati, no paroe
Pa ste feste sarà pronto el Passante
El parte a Roncoduro, Vetrego, Scaltenigo
Da Salsan te rivi Robegàn
Te vedi Marteago, Scorsè, Pregansiol
Te poi 'ndar fora a Quarto d'Altin, ZeroBranco, Mojan, Casae sul Sil
Basta trafico incidenti basta coe
Soeo ponti e trincee e gaerie
Pa ste feste sarà pronto el Passante
SOLI
El parte a Roncoduro, Vetrego, Scaltenigo
Da Salsan te rivi Robegàn
Te vedi Marteago, Scorsè, Pregansiol
Te poi 'ndar fora a Quarto d'Altin, ZeroBranco Mojan, Casae sul Sil
El problema de l'inquinamento xe superà (forse però)
Dal baipass che salva el cuore dea nostra città
Pa ste feste sarà pronto el Passante
Rimini ramename - Alberto Cagnin
‘naltra settimana e vago in ferie anca mi
grassie al prestito de me mama te go invità anca ti
go fato un fià de acquisti quatro boxer un par de ociai
chissà se a Rimini i ga za visti i xe proprio originai
go prenotà da sabo a sabo stemo ben a meza pension
l’importante ze impinisse aea matina a coeassion
vojo assame ndare paroni là no ghe ne go
e no sta domandarme l’ora che tanto l’ora no ea go
Rimini ramename
Rimini ramename
Rimini xe un sogno che xe deventa realtà
Xe do mesi che lavoro e chissà se ‘a durarà
El capo me ga dito de tornare el 23
“no sta miga preoccuparte che el stipendio te o ciaparè”
Rimini ramename
Rimini ramename
El capo xe un bel dritto, ma a paroea sua a mantien
E po’ el me anca ga dito che ndarà tuto finire ben
Se stemo boni e sitti, sensa fare obiession
Co’ verxe veneto sity el porta là el so capannon
Rimini ramename
Rimini ramename
Mi me vojo divertire e pensieri no ghe ne go
No riesso a preocuparme grassie ai spriss che me farò
Partimo mi e ti coa to Peugeot 106
Te pago mì a benzina apena che go tirà i schei
Rimini ramename
Rimini ramename
Rimini ramename
Rimini ramename
Vita - Lucio Dalla e Gianni Morandi

Vita in te ci credo
le nebbie si diradano
e oramai ti vedo
non è stato facile
uscire da un passato che mi ha lavato l'anima
fino quasi a renderla un po' sdrucita
Vita io ti credo
tu così purissima
da non sapere il modo
l'arte di difendermi
e cosi ho vissuto quasi rotolandomi
per non dover ammettere d'aver perduto
Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto e rinasce un fiore
sopra un fatto brutto
Siamo angeli con le rughe un po' feroci
sugli zigomi
forse un po' più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge
chi lo vuole respirare
Vita io ti credo
Dopo che ho guardato a lungo
Adesso io mi siedo
Non ci son rivincite né dubbi né incertezze
ora il fondo è limpido,
ora ascolto immobile
le tue carezze
Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto e rinasce un fiore
sopra un fatto brutto
Siamo angeli con le rughe un po' feroci
sugli zigomi
forse un po' più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge
chi lo vuole respirare
Thank God for the Blues - Van Morrison
Lo canto per voi, lo canto per te
Lo canto per tutti quelli
che si sentono come me
Grazie a Dio, grazie al blues perché
Lo canto per tutti quelli
che si sentono come me
Lo canto per davvero, lo canto perché è vero
Lo canto perché so fare questo e forse niente più
Sono nato per cantare il blues perché
Lo canto per tutti quelli
che si sentono come me
C’è ispirazione, c’è anche meditazione
E poi c’è vera formazione e sai perché
Canto per la gente
Che si sente come me
E se la via d’uscita non c’è più
Grazie a Dio per il blues
Yeah yeah (yeah yeah) Grazie a Dio c’è il blues (Grazie - per il blues)
Yeah yeah (yeah yeah) Grazie a Dio c’è il blues (Grazie - per il blues)
Tutti sanno che cos’è l’hai cantato pure tu
Thank God for the blues
(allright)
Solo
C’è ispirazione, c’è anche meditazione
E molte informazioni su questa situazione
E se la via d’uscita non c’è più
Tutti sanno che cos’è l’hai suonato pure tu
Thank God for the blues
Yeah yeah (yeah yeah) Grazie a Dio c’è il blues (Grazie - per il blues)
Yeah yeah (yeah yeah) Grazie a Dio c’è il blues (Grazie - per il blues)
Tutti sanno che cos’è l’hai cantato pure tu
Thank God for the blues
Lo canto per davvero, lo canto perché è vero
Lo canto perché so fare questo e forse niente più
Sono nato per cantare il blues perché
Tutti sanno che cos’è l’hai provato pure tu
Thank God for the Blues
Yeah yeah (yeah yeah) Grazie a Dio c’è il blues (Grazie - per il blues)
Yeah yeah (yeah yeah) Grazie a Dio c’è il blues (Grazie - per il blues)
Lo canto perché so fare questo e forse niente più
Grazie a Dio per il blues (one more time)
Yeah yeah (yeah yeah) Grazie a Dio c’è il blues (Grazie - per il blues)
Yeah yeah (yeah yeah) Grazie a Dio c’è il blues (Grazie - per il blues)
Lo canto perchè so che non è un vizio ma una virtù
Grazie a Dio per il blues
Giudecca Prison Blues - Johnny Cash (trad. BrentaBlues di Folsom Prison Blues)
[E]Na grande nave a scacchi
traversa ea Giudecca
El soe o vedo a tocchi, ogni tanto i me becca
So in [A]carcere a Venezia, ma el tempo passa[E]rà
In[B]tanto vardo e navi...chissà dove che e [E]va...
Quando che gero boccia, mia mama me dizeva
Fa sempre el bravo fìo, chi xe che a scoltava
Tra espedienti e colpi, me a so sempre cavà
E quando i me fermava.... no so mai scampà
Soli
Scometo che soa nave i xe tutti riconi
Che beve aperitivi che se spacca un fià i maroni
Ma anca mi comunque no a me passa tanto ben
A tuti i crocieristi... ghe metarìa el ve-en
Se i me fa vegnere fora
Aea prosima ocasion
Mi monto sora a nave, vago via da sta preson,
El più ontan possibie, cara Venessia mia,
Me fasso na crociera... a sfiga xe finìa
This land is your land - Woody Guthrie

This land is your land, this land is my land
From California to the New York island,
From the redwood forest to the Gulf Stream waters;
This land was made for you and me.
As I was walking that ribbon of highway
I saw above me that endless skyway;
I saw below me that golden valley;
This land was made for you and me.
I've roamed and rambled and I followed my footsteps
To the sparkling sands of her diamond deserts;
And all around me a voice was sounding;
This land was made for you and me.
When the sun came shining, and I was strolling,
And the wheat fields waving and the dust clouds rolling,
As the fog was lifting a voice was chanting:
This land was made for you and me.
HANNO SUONATO PER VOI:
Pierpaolo Babetto, tastiere e voce
Alberto Cagnin, chitarra, armonica e voce
Pierantonio Carraro, basso e voce
Stefano Doardo, chitarra e voce
Massimo Facchin, voce
Massimiliano Gatti, voce
Roberto Melan, cajon, percussioni e voce
Lorenzo Perin, voce, che però stasera ha dovuto andare a sostenere il coro Croda Rossa di Mirano, noi gli vogliamo bene lo stesso!
Grazie al Presidente Roberto Stocco, che ha accompagnato l'avventura del Giorgione 1984-1985 fino alla grande gioia dello spareggio di Mestre contro il Valdagno, giocato domenica 26 maggio1985.
Grazie a Sergio Gasparin, l'allenatore che ha creduto in noi e che è stato il primo a credere nell'impresa di essere, una volta tanto, i migliori di qualcosa.
Grazie ai dirigenti che hanno sostenuto il nostro lavoro settimanale, soprattutto un grande abbraccio a chi non c'è più.
Grazie ai giornalisti che ci hanno accompagnato e raccontato quella stagione favolosa.
Grazie ai tifosi, che ci hanno sostenuto anche nei momenti difficili di un difficile campionato.
Grazie ai miei compagni di squadra, indimenticabili per capacità tecniche, atletiche, umane.
Grazie a tutti
Alberto Cagnin
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