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La professoressa di Italiano Cristina Canto da tempo mi chiede di aiutare i suoi ragazzi a tenere corrispondenza con il Canada, in particolare con il signor George Brady.
La settimana scorsa è arrivata alla nostra classe (Istituto Comprensivo di Dolo - VE) una lettera bellissima, toccante, significativa, piena di dolore ma anche di speranza.
Prima di tradurla in italiano, però, facciamo qualche passo indietro, andando con ordine.
Nel marzo del 2000 una vecchia valigia arriva nel piccolo museo dell'Olocausto di Tokyo, in Giappone. Sopra, qualcuno ha scritto con della vernice bianca: Hana Brady, la data di nascita 16 maggio 1931, orfana. Chi era Hana? E che cosa le è successo?
Il Centro per l'Educazione sull'Olocausto di Tokyo, ha l’obiettivo di far conoscere ai giovani giapponesi la storia del genocidio nazista durante la seconda guerra mondiale. La direttrice del Centro è Fumiko Ishioka che, per avere in prestito oggetti appartenuti a bambini ebrei da mostrare nel proprio Centro ai suoi alunni, decide di scrivere ai Musei ebraici e ai Musei sull’Olocausto di tutto il mondo: Polonia, Germania, Stati Uniti e Israele. Dopo qualche mese riceve dal Museo di Auschwitz un pacco contenente una calza e la scarpa di un bambino, un maglioncino, una confezione di gas letale Zyklon B e una valigia con scritto Hana Brady, 16 maggio 1931 e Waisenkind, che significa orfana.
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La valigia suscita molto interesse nei bambini, così Fumiko decide di andare in Europa per scoprire chi è Hana. Dopo varie ricerche scopre che era una bellissima bambina di undici anni, viveva felice a Nove Mesto, un paesino della Cecoslovacchia, con i genitori e il fratello George fino a quando i genitori (prima la madre e poi il padre) furono arrestati e portati nei campi di concentramento.
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Rimasti soli i due ragazzi andarono a vivere dagli zii fino a quando anch’essi furono presi e portati a Therezin, una città prigione dove venivano tenuti e sorvegliati gli ebrei. Da una parte i bambini e gli uomini e dall’altra le bambine e le donne. George fu trasferito ad Auschwitz. Dopo qualche settimana anche Hana con tante altre ragazze fu trasferita e, il 23 ottobre del 1944, arrivò ad Auschwitz, dove fu uccisa lo stesso giorno nella camera a gas.
Fumiko viene a sapere però che il fratello George si è salvato e vive in Canada. Decide di scrivergli raccontandogli tutto e lui risponde inviando varie foto di Hana.
Ecco, George non risponde soltanto a Fumiko, che ha divulgato la sua storia. George, oggi novantenne, da tempo risponde anche a noi; ogni volta che gli inviamo le nostre riflessioni e i nostri saluti, lui ci risponde, raccontandoci della sua attuale famiglia e ricordando i tempi della felice infanzia, interrotta tragicamente dalla follia nazista.
Ecco il testo della sua lettera:
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Cara Classe,
scusate la risposta tardiva.
Grazie per le vostre gradite lettere! Noi siamo felici di avere notizie da bambini che sono entrati in contatto con la storia di Hana.
Hana ed io abbiamo trascorso un'infanzia gioiosa e libera da preoccupazioni; abbiamo passato i nostri primi anni sciando e pattinando nei freddi inverni oppure costruendo fortini di neve con cugini e amici. D'estate si girava in monopattino, oppure si sguazzava nel torrente su una bacinella di legno, facendo finta di essere in Marina. Nonostante lei fosse più giovane di me di tre anni, sapeva difendersi e tenermi testa. I nostri genitori avevano una drogheria a conduzione familiare, lavorano tutti i giorni tranne la domenica così spesso si usciva per picnic o verso il vicino castello.
Nel 1939, i nazisti occuparono la Cecoslovacchia e scoppiò la guerra. Gli ebrei furono costretti a portare una stella gialla e non fu permesso loro di di viaggiare, andare al cinema; dovevano fare le spese per il cibo solo in certi orari e tra le altre cose non potevano frequentare la scuola. Hana aveva 9 anni e al terzo anno di scuola e poiché per i nostri genitori l'educazione era importante, io e Hana avevamo un maestro tutore che ci aiutava a studiare.
L'esperienza di perdere entrambi i nostri genitori a causa del loro arresto ci rese più vicini. Abitammo dai nostri zii finché non ci fu ordinato di andare a Terezin, il 14 maggio del 1942. Hana quindi trascorse il suo undicesimo compleanno sulla strada per Terezin. Una volta arrivati a Terezin, Hana ed io fummo separati. Una volta alla settimana, a Terezin, avevamo una sorpresa speciale - un panino. Hana teneva sempre da parte il suo panino per me, perchè pensava che, poiché ero più grande, avessi maggiore bisogno di cibo. Questa è solo una delle tante cose, come il suo coraggio e cordialità, ricordati anche dagli amici che lei si era fatta al campo.
A Terezin, abbiamo avuto molte esperienze. Hana contrasse addirittura l'encefalite - una malattia che può condurre alla morte - ed io fui molto preoccupato per la sua salute. Tuttavia, la sua forza e la sua capacità di recupero la aiutarono a vincere la malattia.
Nel settembre del 1944, fui mandato a un campo di lavoro, che era Auschwitz. Fui molto fortunato a passare la selezione e ad evitare le camere a gas (invece due miei amici non riuscirono) perché avrei lavorato come fabbro.
Nell'ottobre del 1944, anche Hana fu deportata, lei accettò con gioia, perché sperava di stare ancora con me. Purtroppo lei non superò la selezione ad Auschwitz e fu uccisa lo stesso giorno.
Rimango sempre stupito nel ricevere un così meraviglioso feedback della nostra storia. Sapere dell'impatto che Hana ha avuto nella vita di così tante persone è un fenomeno incredibile per la nostra famiglia. Niente può cambiare la perdita di mia sorella però sapere che lei è ricordata e che forse sta migliorando il mondo fa un'enorme differenza. Il suo terribile destino e l'opera di Fumiko offrono lezioni importanti di accoglienza e diffondono il senso del bisogno di tolleranza.
Ecco, vi allego una foto di Hana ed io. Vi auguro il meglio e grazie ancora per la vostra condivisione.
Cordialmente,
George Brady
Caro George, anche noi ti auguriamo il meglio e speriamo di risentirci presto! Buon Natale a te e ai tuoi cari!
La classe 2B
Istituto Comprensivo Dolo (VE)
Grazie a
Fumiko Kishioka per avere portato alla luce la storia di Hana e di suo fratello George
Leonardo Caneschi, studente dell'Istituto Comprensivo Grosseto 3, per avere sintetizzato la storia di Hana nel suo lavoro nell'anno scolastico 2015-2016
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La lettera di George Brady
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Fumiko Kishioka
Se vuoi visitare il magnifico sito contenente la storia di Hana, della sua valigia, della sua famiglia, della sua vita: