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karalbert - blues, why don't you let me be?

Immagine del redattore: Alberto CagninAlberto Cagnin

In questi giorni, ho creato un profilo su whatsapp dal nome "karalbert". L'ho creato per raccogliere molti karaoke (basi musicali) che amo particolarmente. L'idea di partenza era quella di cantare questi brani, prima o poi, con Alessandra, mia sorella, o con gli amici durante una festa, o chiaramente per puro senso esibizionistico. Ogni tanto, mentre sto guidando, mi viene voglia di attivare gli mp3 e magari canticchiarli - magari a bassa voce per non incrociare gli sguardi dei passanti o dei guidatori che procedono in senso opposto al mio. La maggior parte delle volte, però, mi capita di non avere voglia di farlo... Le canzoni di De Gregori o di Pino Daniele mi lasciano interdetto, è evidente che a questa età non sento lo stesso trasporto emotivo di quando le ho ascoltate per la prima volta 30 o 40 anni fa...


Sono giorni difficili, ti svegli. e hai i blues tutti intorno al tuo letto e ti rendi conto che, come diceva Bob Dylan, le cose sono cambiate.

Sì, sono cambiate eccome, ci sono aspetti sicuramente migliorati, altri sicuramente peggiorati. No, non ho voglia di elencarli, è immaginabile che a una certa età ti fermi un attimo a guardare indietro, e scopri che il significato di tutto questo andirivieni quotidiano è davvero poco chiaro.


La musica è un rifugio, è un linguaggio non completamente condivisibile e certamente misterioso che mi accompagna, mi tallona talune volte... per cui vorrei essere meno strattonato, della serie "lasciatemi e non tiratemi per la giacca", come qualcuno aveva intuito e cantato già prima del 1950.

The Delmore Brothers
The Delmore Brothers

Qualcuno già allora implorava al blues di starsene lontano, domandando perché non lo lasciasse in pace, e che la smettesse di ossessionarlo: mi piace l'andamento dei Delmore Brothers (1949 - ascoltatelo https://youtu.be/YUk9UDoVyKk?si=sKJy8jV0FtTMmTsA), riproposto con rispettosa e giusta distanza dai Notting Hillbillies (1990) circa quarant'anni più tardi. Sto parlando di https://youtu.be/WlQsXfIZoi8?si=7ZmFSob8VOu77Zzi. Se volete, ascoltate pure anche questa versione, non andrete fuori tema, interrompete pure la lettura.


Blues, stay away from me

Blues, why don't you let me be?

I don't know why you keep on haunting me


Love was never meant for me

True love was never meant for me

It seems somehow, we never can agree


Life is full of misery

Dreams are like a memory

Bringing back your love that used to be


Tears so many I can't see

Years don't mean a thing to me

Time goes by and still, I can't be free


Sento il bisogno di stare più sulle mie. Sarà perché, come diceva mio nonno, ho l'anagrafe alta. O forse perché pensare a quello che succedeva alla mia vita 40 anni fa può diventare fuorviante... voglio dire... il pensiero di quel veloce attaccante che dribblava tutto con agilità e un briciolo di incoscienza, che evitava abilmente le incomprensioni e i temi profondi, mi farebbe oggi avvertire l'incapacità di essere leggero e fiducioso nel futuro, che per me sta assumendo toni sempre più foschi e nebbiosi. Cominci, anzi, ricominci, a vivere nel terrore che il tuo passaggio terreno sia un buco nell'acqua, ma tu scacci subito questa idea di precaria esistenza perché non sarebbe rispettoso nei confronti di chi ha scommesso tutto per salire sulla mongolfiera con te. Sarebbe ingiusto, ingrato, egocentrico e sbagliato. Lo dico senza ironia.


Però, oggi capisci anche che il volo, prima o poi, finisce. Accettare il buco nell'acqua sembra essere il pedaggio da pagare per sentirsi liberi e compiuti. E quindi? Prego il blues che se ne stia lontano... e magari apro karalbert, scelgo e canticchio "Belli capelli" di Francesco De Gregori, una di quelle che ricordo a memoria, è una poesia sulla vecchiaia - a mio parere - che amavo tanto da giovane.


Belli capelli

capelli neri

che ti ho aspettato tutta notte e tu chissà dov'eri

Capelli lunghi che arrivavano fino al mare

Belli capelli che nessuno li può tagliare


Belli capelli

capelli d'oro

che in mezzo a tutta quanta quella gente mi sentivo solo

Capelli d'oro che sei partita e chi lo sa se torni

Belli capelli che mi tradivano tutti i giorni


Capelli come autostrade

la mattina sopra il tuo cuscino

che quando tira vento diventano i capelli di un ragazzino

capelli così lontani

che nessuno li può vedere

capelli così sottili

che basta niente che li fai cadere


Belli capelli

capelli bianchi

che si fermarono a una fontana a pettinare gli anni

Capelli stanchi dentro allo specchio di un bicchiere di vino

Belli capelli che stanotte è notte ma verrà mattino


Bene, notte notte.


Mah...







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