Cena di chiusura della stagione sportiva 2016/2017 per la categoria Esordienti 2005 del San Martino Pianiga.
Mai come quest'anno, la cena di chiusura mi fa venire il magone. Sì, perchè sembra incredibile, ma sono davvero passati così in fretta questi anni di calcio e di emozioni, che mi fa quasi tristezza guardare indietro e cresce un po' di inquietudine nel guardare in avanti. La passione per questo sport aggrega ogni giorno migliaia di persone di ogni paese e città. Noi, genitori di giocatori del San Martino Pianiga, abbiamo avuto la fortuna di poter condividere momenti di gioia e di festa che questo gruppo, fina dalla sua nascita, ci ha regalato. Badate bene, non si tratta solo di risultati, di successi e insuccessi, di vittorie, sconfitte e pareggi. Si tratta di relazioni umane, fondate sul rispetto e sulla capacità di scoprirci diversi, unici, a nostro modo originali. Si tratta di avere imparato a concepire lo sport come stimolo per la nostra crescita, come sfida da accettare e portare avanti insieme, come vincolo implicito del desiderio di aiutare, di sentirci parte di qualcosa, di guardare oltre gli orizzonti forse troppo limitati e angusti delle nostre singole vite. Siamo diventati più altruisti, più attenti, più rispettosi e più forti.
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Il senso dell'impegno di mister Mattia, poi di Umberto, poi di Iacopo poi di mister Matteo Novello, la quotidiana presenza di Luana e la rassicurante frequenza di Alessandro Boem, l'andirivieni necessario a fare in modo che le cose in qualche modo funzionino, trovano fondamento nel processo di crescita che ha coinvolto non solo i nostri ragazzi, ma anche noi adulti.
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Per questo credo sia necessario stasera rivolgere un grande applauso a queste persone, che hanno speso il loro tempo per noi, e hanno dato vita ad un'esperienza che non sarà più possibile ripetere o rivivere. A queste persone va riconosciuto l'impegno, la dedizione, la serietà e il senso di comunità che hanno saputo creare. Grazie, grazie, grazie.
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Infine, una riflessione che coinvolge il nostro essere genitori di figli sportivi. Questo gruppo è formato da un gruppo molto positivo di genitori, e dobbiamo ricordarci in futuro del perché lo siamo stati. Ai bordi del campo, eravamo corretti, simpatici, vicini alle sorti della partita, e con uno stile, lo abbiamo notato spesso, molto diverso da quello di tanti altri gruppi di genitori. Ricordiamoci sempre che il calcio è di chi lo gioca e di chi lo ama. I nostri figli ameranno sempre più questo sport quanto più sentiranno che in questo spazio noi adulti non vogliamo entrare: ricordiamoci di rispettare i loro spazi, i loro errori e i loro successi; teniamo sempre presente che è il loro gioco, non il nostro, noi siamo fondamentali perché siamo le loro guide ma non possiamo inventarci altri ruoli. Lasciamo che si divertano e non sentano le nostre pressioni e il nostro desiderio di affermazione, che è pur legittimo, ma che spesso sconfina in territori dove la prepotenza e la maleducazione comandano. Questo non l'abbiamo mai voluto e, dovunque andremo, auguriamoci di riuscire ad esportare il nostro stile marcato "San Martino Pianiga"!
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